“Fusione” è il nome della nuova esposizione artistica di uno dei più celebri pittori veronesi, il Maestro Fausto De Marinis, che dopo molti anni torna a esporre a Verona in Fonderia Aperta Teatro.
Uno dei pochi artisti ancora viventi che nella loro attualità, detengono e promuovono il sapere e le tecniche dell’antica e vera arte italiana, dei grandi e secolari pittori. Un’arte che risplende in tutto il mondo quella del Belpaese, una tradizione pittorica che De Marinis, non solo vuole mantenere ma che vuole anche trasmettere e promuovere ad alta voce a tutti nuovi artisti che oggi tendono un po’ a dimenticarla.
Un artista, un pittore, un poeta dell’arte. Ma anche un instancabile viaggiatore, un cultore ed esploratore della realtà e di tutti i mondi: quello terreno e quello mistico.
Una ricerca infaticabile, la sua, che tende sempre, infatti, ai regni dell’insondabile e della magia, all’interno di un’arte popolare di forme e di archetipi, dalla quale, secondo l’artista, tutta l’arte prende forma.
Nasce in Etiopia nel 1938 da genitori italiani, inizia a dipingere in giovanissima età, ma nei suoi primi 30 anni, nonostante non abbandoni mai la pittura, non è ancora l’arte il centro nevralgico della sua vita. La prima personale, infatti, risale al 1963.
E’ dal 1975 che si dedica esclusivamente alla pittura. Espone in tutta Europa: Italia, Francia, Spagna, Croazia, Svizzera, Grecia ed esce fino al Venezuela.
E poi viaggia. Viaggia molto, tornando anche nei suoi luoghi d’origine.
Viaggi che costituiscono per lui una ricerca continua che poi si fonde nelle sue opere.
Fondere… non è una parola a caso, è un po’ la costante della sua vita e della sua arte. Da qui nasce, infatti, l’esposizione “Fusione”.
Tema centrale la fusione appunto, delle arti, ma anche delle tecniche pittoriche, nonché una fusione di tutto l’excursus storico dell’artista, accomunato dal suo stile sempre riconoscibile. Un’espressione artistica, la sua, che trova modo di esistere attraverso una ricerca continua che tende ai mondi dell’insondabile, all’interno di un arte popolare di simboli come suggerimento all’ex voto di impressione mistico-religiosa, approfondendo il mondo della magia, il rapporto con l’imperscrutabile e la soggezione dal simbolo stesso.
Una realtà che l’artista sperimenta partendo da ricordi, suggestioni e dai vecchi maestri.
Tutto questo Fausto De Marinis ce lo racconta attraverso questa nuova esposizione che raccoglie lavori che vanno da una vecchia mostra itinerante “Seduzione Lunare” sino ad oggi.
La biografia di Fausto de Marinis e ampia e variegata, potremmo scrivere molto davvero, ma ci piace anche ricordare una sua citazione:
“Sono certo che la mia biografia più attendibile sia nelle mie opere o nella mi pittura, tutto il resto è presunzione di verità o luogo comune.”