Spettacolo Musicale
OTTOBRE
VENERDI 21 e SABATO 22 ore 21.00
DOMENICA 23 ore 17.00
VENERDI 28 E SABATO 29 ore 21.00
DOMENICA 30 ore 17.00
NOVEMBRE
SABATO 5 ore 21.00
DOMENICA 6 ore 17.00
PREVENDITA BIGLIETTI PRESSO:
VERONA BOX OFFICE OPPURE ALLA CASSA DEL TEATRO UN'ORA PRIMA DELLO SPETTACOLO
Punto in Movimento/Shiftingpoint circuitoteatro presenta
LO SPETTACOLO MUSICALE
LA DODICESIMA NOTTE o “Quel che volete”
di William Shakespeare
Musiche a cura di Franco Manzini e Roberto Totola
Canzoni di Franco Manzini
Assistente alla regia Marina Furlani
REGIA ROBERTO TOTOLA
FONDERIA APERTA TEATRO
Disegno luci Roberto Totola
Tecnico luci e audio: Marco Di Marzo.
Allestimento, costumi, effetti, trucco e parrucco a cura di Punto in Movimento/Shiftingpoint
Immagine artistica e grafica Alessandro Capuano
Personaggi e interpreti:
ORSINO, duca d’Illiria ROBERTO TOTOLA
SEBASTIANO, fratello di Viola EDOARDO BRUGNARA
ANTONIO, capitano di mare ENRICO TOTOLA
Sir TOBIA cugino di Olivia e
un CAPITANO TANCREDI ZANARDI
Sir ANDREA pretendente di Olivia RICCARDO SBARBATI
MALVOLIO, maggiordomo
e un UFFICIALE ALESSANDRO GIACOMELLI
FESTE, giullare FRANCO MANZINI
Un PRETE e una GUARDIA MASSIMILIANO MIRIZZI
VIOLA, sorella di Sebastian e CESARIO MARINA FURLANI
OLIVIA, contessa GIULIA GURZONI
MARIA, damigella di Olivia ISABELLA ROSSI
Allestimento, luci, costumi, effetti: Punto in Movimento circuitoteatro.
Tecnico luci e audio: Marco Di Marzo..
Immagine grafica e fotografie di scena: Alessandro Capuano
Fotografi: Matteo Beltrame, Marta Bergamini.
Collaboratori: Giovanna Angelico, Cristina Frontero.
Grazie a: Alessandro Natali.
“La Dodicesima Notte” o “Quel che volete” è una commedia in cinque atti scritta da William Shakespeare tra il 1599 e il 1601. Il titolo si riferisce alla festa della dodicesima notte (corrispondente all'Epifania) chiamata in questo modo per il numero dei giorni che trascorrono dal Natale fino alla festività. Shakespeare la scrisse all’età di 36 anni. E’ la parodia di altre commedie dove il ritmo è frenetico e tutti i personaggi sono folli, senza saperlo; le sue atmosfere sono tipiche dei saturnali, legati alle celebrazioni religiose dell’Epifania.
Ambientata nell'antica regione balcanica dell'Illiria, la storia è quella degli amori e degli inganni, nella quale i gemelli Viola e Sebastiano cadono, a seguito di un naufragio, incontrando il Duca Orsino e la dama Olivia; lui la ama ma lei ne ignora le lusinghe. Quando però Orsino prende al suo servizio Viola (che dopo la perdita del fratello si è camuffata da uomo per entrare alla sua corte) ne fa il suo più profondo confidente, quasi al punto di essere di lei (travestita da Cesario) invaghito. La stessa cosa succede anche ad Olivia. La sotto trama vede protagonisti il giullare Feste, il maggiordomo Malvolio, la cameriera Maria, il cugino Sir Tobia e Sir Andrea. Il maggiordomo Malvolio viene beffato dagli altri cinque i quali, falsificando una lettera, gli fanno credere di essere oggetto di attenzioni da parte della padrona. Si scatenano una serie di eventi e imprevisti che condurranno poi al lieto fine.
Il testo si muove continuamente sulle note contrapposte della passionalità e della sensualità, e sublima nella vena ironica del linguaggio shakespeariano.
Viola e Olivia, incarnazioni tra loro contrapposte, sono i simboli della passionalità e della sensualità, elementi sublimi, dispensatori d’amore. Orsino e Sebastiano rappresentano l’alter ego maschile delle due donne, dotati anch’essi di erotismo ed al contempo spiritualità. Maria, Sir Tobia e Sir Andrea, sono personaggi amabili e divertenti ma anche un po’ indisponenti per la loro cattiveria, e per il sadismo con il quale fanno pagare a Malvolio la sua arroganza. Egli ci appare come un individuo stimato ma poi subisce una radicale trasformazione, vittima della sua stessa persona, dei suoi sentimenti e delle sue tendenze. Malvolio è una banderuola, non ama nessuno tranne che sé stesso. Non è capace di ridere e odia l’altrui felicità.
Tutti personaggi sognano con tanta intensità da alterare il loro senso della realtà e cadere vittima nelle mani degli “altri”, della cultura, della società. È Feste con la sua saggezza ed acume ad essere lo spirito e l’ingegno della dodicesima notte, il più attraente dei buffoni shakespeariani, il più assennato ma anche il più pazzo. Ci chiede gentilmente di non trovare sempre in ogni cosa la moralità: una faccia, una voce, un vestito, dalle diverse fattezze ed aspetti.
La musica e le canzoni che accompagnano la narrazione fanno da contrappunto alla vicenda e come ha scritto Shakespeare, narrano l’intimità e la passionalità dei personaggi.
E come chiude la nostra storia: “La commedia è finita, noi non cercammo altro che allietarvi la vita, un giorno dopo l’altro, un giorno dopo l’altro”.
NOTE DI REGIA:
Lavorare su quest’opera è stata un’importante sfida, estremamente affascinante e divertente ed essenziale momento di studio. Grazie alla disponibilità dell’unitissimo gruppo di attori e grazie alle visioni ed ai simboli che le profonde parole di Shakespeare ci hanno evocato, l’attenzione si è focalizzata al dramma ed al trasporto dell’amore travolgente, che spasima per manifestarsi ma non ci riesce, e resta imprigionato nell’animo dei protagonisti. La scelta del disegno dello spettacolo ha preso forma attraverso una lunga fase di sperimentazione con gli attori che ha portato alla stesura definitiva della traduzione e alla scelta delle scene stabilite essere importanti nella visione del tutto. Dalla complessità il processo creativo ha portato a chiarire vincoli, necessità ed obiettivi e a maturare una visione d’insieme che ci ha trasportato verso la semplicità e l’essenzialità.
Magia, ambiguità, prodigio, divertimento e malintesi accompagnano il susseguirsi repentino e delicato di questa nostalgica commedia in cui il filo che ci ha definitivamente condotti allo svolgimento della matassa è il destino, quell'irresistibile potere che determina il futuro e che non ci fa mai padroni di noi stessi. Perché “Ciò che è scritto deve essere. E così sia”.
Roberto Totola